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destionegiorno
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Giorgio Dello
Nasco in provincia di Milano, anzi ora provincia di Monza e Brianza. Sono un autore sconosciuto, anche se ho vinto alcuni concorsi di poesia. Dopo la perdita in giovane età di mio padre, grande uomo e mia forte guida, comincio a scrivere per esigenza dell' Anima, prima per me stesso, poi ... (continua)
La sua poesia preferita:
Il pianto di un uomo
La notte si dilegua silente, nell'anima sol ombre e anfratti misteriosi
gli uomini e le cose riprendono il cammino
nel giorno che s'avanza, quel silenzio grande
urlo che si allarga, non è melodia, non è danza
strugge l'anima a chi... leggi...
Nell'albo d'oro:
Vecchio pazzo!
Ti fai chiamare Uomo
e violenti ogni gradino
più simile all'elefante
ogni cosa calpesti all'istante
elevi te stesso, presuntuoso a fior di pelle
distruggi e sgomenti le stelle
il tuo affanno uccide
in una sporca anima che ride
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Considerazione dell'autore
«Ci deve essere qualcosa di straordinario anche nella morte... Perché è sempre lì che troviamo le nostre emozioni più forti, le tenerezze ed i nostri ricordi! (GD)»
Inserita il 05/11/2017
Giorgio Dello
Gòlgota
Morte
Corpi alteri e premorti
parole blasfeme e stonate
da gorghi di voce inghiottiti
pronunciate e incastonate
tendono l’orecchio al vento
e albeggia un sole a cui mento
voci cariche d’ideali
suoni e appigli del cuore
dissolti poi come sali
melodia che lontano muore
triste, malinconica e avvilita
quanto poco si gode la vita
dinnanzi al Golgota sempre sogni
preghiere e suppliche come icone
finché tornino i bei giorni
quel fumo lasciato dal mozzicone
una madre che accende un cero ignara,
del suo dolore contenuto in una tiara
talora ci parlano oniriche
brame inadempiute
tra la mente come scariche
presenti e vive come suppliche
in mausolei chiuse con le lacrime
e nell’anima, come solide guaine
non s’affretta il passo
è così spento e nulla resta
la tristezza gira nel suo compasso
mi ricordo le tue gesta,
Padre...
ricordo gli occhi
limpidi, gioiosi e verdi come balocchi.
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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Commenti di altri autori:
«Anche se le persone che non ci sono più, vivono nella nostra anima con il loro amore, cerchiamo di distaccarci da pensieri tenebrosi, che sembrano donare oscurità al ricordo delle persone cui siamo profondamente legati... Poesia apprezzata»
«...,senza fiato... il respiro mi si è mozzato..."quanto poco si gode la vita" è quasi solo una parentesi tra le parole blasfeme, le suppliche davanti al Golgota e il passo spento perché nulla resta... ma vivido è il ricordo di quegli occhi verdi limpidi e gioiosi "come balocchi". ...anch'io ricordo bene gli occhi di mio padre, verdi. Grazie per questi versi.»
«Scivola nel profondo questa poesia e colpisce l'amarezza dei versi. Quando una persona cara viene a mancare, tendiamo a cercare qualsiasi segno della loro presenza dopo la morte, ovunque, per avere l'illusione e quel filo di speranza di non averli persi per sempre. La Preghiera intima ci può avvicinare a Loro. Plauso al Poeta. Ammirata infiocco per rileggerla ancora.»